Avete mai sentito parlare di Valletta, Birkirkara o, come in questo
caso, del Qormi FC? Se la risposta è no, è bene che leggiate questa piccola intervista a Mario Scerri, Dirigente del Qormi FC. Società maltese che
aspirava ad una comoda salvezza ad inizio stagione, ha invece raggiunto la
promozione distaccando di tre lunghezze la seconda classificata. Con
Scerri, dunque, abbiamo ripercorso i passi di questa stagione,
imprevista ma molto positiva per i gialloneri, parlando del calcio
maltese e del suo futuro. Una piccola curiosità: qualche anno fa (nella stagione 2015/2016) l'allenatore del Qormi FC fu Marco Banchini, vigevanese ex calciatore semiprofessionista: un vero e proprio giramondo che ha allenato perfino in prima divisione delle Isole Vanuatu (precisamente la squadra dell'Amicale).
Il Qormi approda in
Premier Division maltese dopo aver vinto brillantemente la First
Division. Come giudica questo momento, a bocce ferme, per la sua
squadra?
«Ad inizio stagione siamo partiti con l’obiettivo di
ragiungere una salvezza comoda. Ritenevamo di avere un buon gruppo di
giovani giocatori ma naturalmente noi tutti conescevamo i nostri limiti
societari. La società, infatti, stava attraversando un periodo
finanziario molto brutto.
Col passare del tempo sono arrivati i
risultati e, man mano che il campionato andava avanti, iniziavamo a
credere in qualcosa di più della “comoda salvezza”. A fine stagione è
arrivato il verdetto che tutti noi conosciamo: il risultato ottenuto è
stato possibile grazie alla grande dedizione ed al lavoro svolto da
ognuno, specialmente dal gruppo di splendidi giocatori e dal nostro
staff tecnico.
Giudico questo momento come molto positivo e come
un primo passo in avanti verso un qualcosa di più grande. Rivedere la
gente della città contenta e che ci crede pienamente in questa gestione
dopo le tante cose negative passate, è una grande soddisfazione che ci
riempie di coraggio per il futuro del nostro amato club. Dobbiamo sempre
rimanere uniti e ragionare con positività per cercare di crescere in
modo totale».
Quali sono stati i momenti che più ricorda di questa stagione, diciamo uno positivo e uno negativo?
«La
cosa positiva ottenuta dal lato calcistico è certamente la
promozione in Premier Division, anche se rivedere il propio pubblico che
crede nel progetto a lungo termine è molto più che soddisfacente. Come
nella vita, anche nel calcio il rispetto e la credibilità sono molto piu
difficili da ottenere che da perdere.
In una stagione come questa
a volte è difficile trovare momenti negativi, perche è stata una
stagione nella quale quasi quasi non credevamo a quello che stavamo
vivendo calcisticamente. Considerando tutto quello che il nostro Club ha
affrontato nel recente passato, questa stagione la considero come
quella della rinascita, dunque la reputo come totalmente positiva».
Salutiamo la promozione nella #BOVPremierLeague del #QormiFC!— Carpi Football Academy (@carpifcacademy) 9 aprile 2018
La società, affiliata al @carpifc1909 , ha stravinto la #FirstDivision e la prossima stagione parteciperà al massimo campionato maltese!
COMPLIMENTI 👏🏻#CarpiFootballAcademy #CFA pic.twitter.com/i0wKPEIbYc
Qual è la sua considerazione sul movimento calcistico maltese (dalle giovanili alla Premier Division)?
«Il
calcio maltese è in fase di rinnovamento: tutte le parti sono
concentrate sul proprio lavoro e stanno provando a tracciare una fase
futura migliore e molto interessante. Non è facile, ovviamente: quando
si devono prendere decisioni importanti ci sarà sempre qualcuno che non
la prenderà bene, tuttavia, se vogliamo che il calcio maltese faccia un
salto di qualità dobbiamo tutti tirare la corda verso la stessa
direzione. Nelle giovanili otteniamo risultati positivissimi, tuttavia
quando passiamo ad osservare le prime squadre e la nazionale maggiore
siamo molto distanti da certi livelli. C'è da dire che, col passare del
tempo, l'organizzazione delle società maltesi è molto migliorata, anche
perché la mentalità dei dirigenti sta cambiando. C'è molto lavoro da
fare e solo il tempo potrà dirci se le decisioni che verranno prese
daranno i risultati che tutti noi desideriamo, di sicuro ci stiamo
mettendo impegno e dedizione, fattori decisamente importanti per
raggiungere il traguardo».
Che giudizio dà sulla Serie B italiana e in genere del calcio italiano?
«Reputo
la Serie B un campionato molto interessante in cui i giovani talenti
possono avere un’occasione per farsi valere prima di fare il salto di
qualità in Serie A. È un campionato molto combattuto dove la formula dei
playoff e playout riserva emozioni fino alla fine.
Sfortunatamente
il calcio italiano sta attraversando da un periodo molto difficile da
cui sta provando a rinascere. Ricordo tempi decisamente più positivi in
cui il calcio italiano attirava fuoriclasse da tutto il mondo, e [il
movimento calcistico italiano] era il sogno di ogni calciatore. Il fatto
è che, nel corso degli anni, l'infrastruttura delle società italiane
non si è modernizzata ed è una cosa che non ha aiutato il calcio
italiano a tenere il passo con altri campionati importanti.
L'investimento che si è fatto negli altri campionati è molto superiore a
quanto fatto in Italia, perciò credo che la cosa più importante sia
ripartire dall'infrastruttura delle società. Un chiaro esempio è la
grande differenza che c'è tra la Juventus e le altre società:
l'investimento prodotto dalla Juve in 12 anni sta dando risultati
concreti in ambito nazionale. In quello internazionale, invece, manca
ancora qualcosa per colmare il gap e vincere la Champions. La Juventus,
tuttavia, è di sicuro la squadra più attrezzata per fare qualcosa di
grande anche al di fuori dell'Italia».
Spogliatoio del Qormi FC - ©UEFA |
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