Andre Ingram, uno che ce l'ha fatta!

Ehi, questa è la maxi storia di come la mia vita è cambiata, capovolta sotto sopra sia finita. Seduto su due piedi qui con te ti parlerò di Andre, super fico di L.A. Los Angeles, California. 
La stagione dei Lakers è ormai dimostratasi fallimentare; le parole dette da LaVar Ball a inizio stagione: "Mio figlio Lonzo (attualmente infortunato, ndr.) porterà i Lakers ai Playoffs da rookie’’, non hanno trovato riscontro nella realtà dei fatti, con la squadra giallo-viola che si ritrova a non arrivare ai Playoffs. 
 Dopo 384 partite, alla “veneranda” età di 32 anni e a 11 anni da quel draft in cui non fu protagonista, per Andre Ingram è arrivata l’opportunità della vita. I Lakers si ritrovano con un roster ai minimi termini causa infortuni: Ball (Infortunio al ginocchio), Deng (Infortunio alla caviglia), Ingram (Infortunio al collo), Kuzma (Infortunio alla caviglia), Thomas (Infortunio all'anca); decidono dunque di firmarlo per un “ten-day-contract” (tanto per dire: nei primi 4 giorni di contratto guadagna 26.000 dollari, quanto guadagna in un anno intero in D-League).
IT’S BUSINESS.

 Andre è felice come un bambino alle giostre, è finalmente giunto al punto di arrivo dopo anni di sacrificio, sudore versato in palestra,con record su record in D-League: è primo per triple segnate in carriera con 713, contro le 176 realizzati dal primatista precedente: UN ABISSO, INSOMMA! 
E', inoltre, secondo per presenze e quinto per punti totali segnati con 3.901. Quella notte però il suo percorso ha raggiunto l’apice. Canotta Lakers, numero contro la squadra col miglior record della Lega, che favola. Andre si gode ogni singolo attimo della serata col sorriso stampato sulla faccia. Con poco meno di 2 minuti da giocare a fine 1/4 viene chiamato dalla panchina. Prende un rimbalzo, il quarto finisce poco dopo, ma ha rotto il ghiaccio.
Dopo 1 minuto del 2/4 Wear riceve palla in angolo, fa un palleggio sul posto che però concede il tempo a Andre di piazzarsi oltre l’arco, dove ha passato gli ultimi 10 anni in D-League da assoluto specialista: quella palla, una volta ricevuta, si sapeva che sarebbe entrata. Tira, la panchina Lakers è già tutta in piedi: ciuff.
È l’esordio perfetto, ma non finisce qui.
Dalla lunetta, su scarico di Frye, riceve segnando e subendo fallo con un catch and shoot. E poi ancora in transizione, con un bel floater da centro area e con un'altra bomba dall’arco. Nei primi 6 minuti in campo 2 triple, 3/3 in lunetta e un tiro da 2, per poi chiudere a 19 a fine partita, ricevendo i complimenti di Chris Paul persino sui social (con un post su Instagram dello stesso), che già gli si era avvicinato appena entrato.
Ha aspettato quel momento per 10 anni e se l’è giocato al massimo, dando il 100%. Il pubblico gli intona “MVP, MVP”, Ingram è il diventato il più vecchio di sempre a segnare almeno 15 punti al debutto. E quel sorriso, con cui lo abbiamo visto per tutta la serata, difficilmente lo perderà.

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